lunedì 18 dicembre 2017

FRANKENSTEIN ALLA CONQUISTA DELLA TERRA

(Furankenshutain tai chitei kaijû Baragon 1965) 

Regia 
Cast  , ,



Meglio conosciuto come Frankenstein tai Baragon, questo film rappresenta una notevole presenza nel panorama dei Kaiju Eiga, ovvero quella serie di film giapponesi dedicati agli scontri tra mostri di gommapiuma che se la giocavano tutta per conquistarsi il dominio del pianeta Terra. Padre colossale di questa ondata di mostri è il mitico Gojira (ovvero Godzilla, di cui il regista Ishirô Honda è lo stesso colpevole di questa ennesima variante) ma anche e sopratutto la causa madre di tutte le mutazioni: La bomba atonica che devastò Hiroshima alla fine della seconda guerra Mondiale. Ed è proprio dalla Grande Guerra che nasce tutto il plot di questa pellicola, inizia con il dottor Frankenstein che sigillla in una bara il cuore del suo mostro, portato via dai tedeschi e ceduto al centro di ricerca di Hiroshima pochi istanti prima che la bomba devasti completamente la città giapponese. 

Ritroviamo quindi un medico americano (Nick Adams) che cura i colpiti dalle radiazioni, aiutato dalla bella dott.ssa Sueko (Kumi Mizuno). I due ben presto incontrano uno strano ragazzo con la fronte quadrata che si rivelerà aver divorato il cuore di Frankenstein per trasformarsi nel celebre mostro che Mary Shelley creò la notte che sappiamo. Ritengo che la moglie del celebre poeta, divenuta celebre ancor essa con il romanzo più famoso di tutte le epoche, si rivolterà nella tomba vedendo ingigantire senza alcun senso il suo parto primordiale, e sopratutto inorridirà vederlo fare a botte con Baragon, dinosauro (ma de che!!!) resuscitato dalle radiazioni, con il quale scatenerà il classico duello finale con sfondo di bosco in fiamme e catarsi conclusiva in cui, quando tutto sembra concludersi per il meglio e la creatura esulta vittoriosa per la sconfitta del mostro, ecco che spunta fuori un polipone gigante con cui il nostro mostruoso eroe intraprende un nuovo sfiancante combattimento il cui esito sarà mortale per entrambi. 
Questo film ha il pregio di volerci far credere sul serio a tutto ciò che vediamo, alle deliranti spiegazioni di rigenerazione cellulare del mostro di Frankenstein qui reso alla stregua di un supereroe brutale (una specie di Hulk giapponese) dal cervello animale ma dai sentimenti puri che lo rendono paladino salvatore della razza umana. Talmente serio questo parto della Toho, che vale la pena tornare adolescenti per goderselo in tutto il suo assurdo splendore, anche se sappiamo tutti che dentro il mostro c'è un attore che balla.
 

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