mercoledì 6 settembre 2017

HARDGORE

(Id. 1976)
Regia
Cast  , ,




A prescindere dal geniale titolo, si deve sentire molta nostalgia nei confronti dei porno in pellicola degli anni '70 per apprezzare questo rozzo prodotto della mente deviata di Michael Hugo (originariamente neanche accreditato nei titoli come regista). Una deriva psichedelica porno horror, la prima nella storia del cinema, che spinge il tasto verso estremi, per il periodo in cui il film raggiunse le sale, veramente disturbanti. La ninfomane Maria viene ricoverata in una clinica per disturbi sessuali, già dopo i primi 3 minuti fa conoscenza con una prima infermiera che le propone alcuni giochetti saffici. Dopo la doccia di rito l'infermiera scompare, Maria la trova sgozzata in corridoio poco prima di essere coinvolta in un'orgia satanica dove viene palpeggiata, su un lettino, da un gruppo di uomini in maschera, fra i quali uno viene anche evirato mentre riceve una fellatio. Maria incontra un'altra infermiera con cui scopre le gioie del vibratore, al punto da rimanerci quasi impalata. 

Il tutto si trasferisce in un'altra orgia decisamente pittoresca, accompagnata da musiche psichedeliche e valori cromatici molto elevati, con una poveretta, vittima sacrificale del grande maestro con maschera diabolica al seguito (che declama in continuazione Nirvana! Nirvana!) il quale la condanna alla ghigliottina, non senza essere prima finire deflorata dallo stesso boia. Il medico raccomanda a Maria di stare cheta ma c'è poco da stare tranquilli visto che il luminare stesso è dedito a riti orgiastico sanguinari. Con un complice il dottore conduce la ninfomane in una sorta di obitorio pieno di donne sgozzate dove il collega si dedica al rapporto necrofilo con uno dei cadaveri. La scena malata e sanguinaria diventa idilliaca durante il rapporto tra Maria ed il medico per poi ritornare malattia pura nell'ennesima orgia finale in cui la protagonista stessa impazzisce e compie un massacro con un'ascia medioevale, prima di essere soppressa a colpi di teschio umano. Il film si interrompe dopo un'ora abbondante in cui il sesso la fa da padrone con dovizia di particolari, sederi e vagine pelose e corpi avvinghiati in un continuo ansimare (ma chi sei Piero Angela? n.d.r.). 
  
La colonna sonora però ogni tanto ci regala qualche urlo, tanto per sottolineare che, oltre ad essere un porno, questo è anche un horror, di più: una divagazione splatter della gioia del fare l'amore condita da momenti veramente weirdo tra i quali non posso non citare la scena cult assoluto di una serie di peni razzo che fanno bukkake sul corpo della nostra eroina. Hardgore è il cinema di Hershell Gordon Lewis portato all'estremo, nella reale pornografia dove lo spessore dell'arte si misura in liquidi. Se nel cinema splatter l'unità di giudizio è definita dai litri di sangue sgorgato, in Hardgore la si può misurare attraverso il rapporto tra sperma ed emoglobina: inevitabilmente, ci accorgeremo che la bilancia pende decisamente verso il primo. Tra gli attori, tutti prescindibili in un contesto del genere, non si può non ammirare il volto fresco, sofferto e naturale dell'interprete principale, una Justina Lynn impegnata fino in fondo nel suo personaggio e che, nella sua totale semplicità, manda a casa le finte pornostar di quest'epoca dominata dal porno di plastica! 


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