venerdì 3 marzo 2017

LA MOMIA ATZECA

(Id. 1957)
 Regia
Cast , ,  


Dopo aver importato i vampiri dalla Transilvania, l'uomo lupo dall'Inghilterra, il Mad Doctor dall'America e Frankenstein dalla Baviera, il mercato cinematografico messicano si era evidentemente rotto i coglioni ed esprimeva il desiderio di creare, per il cinema horror locale, un mostro più marcatamente nazionale. In effetti mancava solo la mummia vivente, ma importarla dall'Egitto, in un paese che ha le più belle piramidi del mondo, sarebbe stato interpretato, dal popolo, come un affronto gravissimo. Ecco allora che Rafael Portillo assieme a Guillermo Calderon, si inventa una vera e propria mummia atzeca, di fattezze più o meno orribili, e la butta dentro un calderone in pellicola che spazia dalla commedia al cinema avventuroso, passando dall'horror alla fantascienza fino al poliziesco. Un baillame di generi che inspiegabilmente riesce a raggiungere il suo ordine delle cose ed infatti porta a casa uno dei successi cinematografici del 1957 generando  successivamente altri 2 sequel, uno girato quasi contemporaneamente "La maldición de la momia azteca" e uno per l'anno successivo "La momia azteca contra el robot humano". Il successo di questo primo titolo non lascia i nostri distributori indifferenti, infatti di lì a poco esce anche in Italia con il titolo "Il risveglio della mummia", salvo poi passare nei pomeriggi delle TV private ad ammaliare ragazzini teledipendenti per tutti gli anni ottanta. 

 A dir la verità la qualità cinematografica de "La Momia Atzeca" è veramente pessima, non a caso, è un film rivolto ai ragazzini piuttosto che ad un pubblico di estimatori del cinema horror. Le prime immagini ci portano ad un congresso dove il professor Almada espone una teoria bislacca secondo cui, attraverso l'ipnosi, si può portare una persona a ricordare episodi della sua vita precedente. Teoria giustamente irrisa dai membri del congresso ma non dalla moglie dello scienziato, Flora, la quale si offre volontaria per fare da cavia all'esperimento. Nell'imponente e lussuosa villa di Almada, che si scopre essere un figlio di papà viziato e milionario (con tanto di domestico atzeco al seguito), lo scienziato esegue l'esperimento e per lo spettatore il film si trasforma per 20 minuti in un autentico supplizio visivo in cui veniamo costretti ad assistere ad un balletto in costume atzeco con penne, piume e un ridicolo sacrificio umano, tutto girato con una lentezza disarmante. Dopo l'esperimento lo scienziato decide di entrare nella piramide dove è stato compiuto il sacrificio e dove è stata sepolta la fanciulla atzeca in cui Flora si è evidentemente reincarnata (La ragazza infatti fu sepolta assieme al guerriero Popoca di cui era innamorata), si intrufolano nottetempo nella camera segreta della piramide e si prendono come souvenir una pettorina di metallo appartenuta evidentemente al guerriero sepolto.

La cosa non piace molto alla mummia di Popoca, una sorta di gobbo di Notre Dame con una maschera che sembra uscita direttamente da una tragedia greca o dal carnevale imbruttito di Venezia, il quale si intrufola nottetempo a casa dello scienziato per rubare la pettorina spaventando a morte la figlia e uccidendo il domestico atzeco (almeno si pensa che sia morto...in realtà viene solo spinto ma fa tutta una sceneggiata da sembrare veramente in punto di morte!). In tutto questo aleggia la figura di uno strano supercriminale chiamato El Murcielago alias "Il Pipistrello" che indossa un cappello e maschera nera e agita il mantello sopra le piramidi spaventando a morte l'assistente idiota del professore. In realtà a parte pedinare la famiglia di Almada e venire arrestato ignominiosamente senza aver neanche compiuto nessuna malefatta, il pipistrello è solo una figura di contorno, inutile come i due scagnozzi che ogni tanto il regista ci propone intenti a sfumacchiare nervosamente. Alla fine per sconfiggere la mummia il padre di Almada sfodera un crocifisso forse pensando di essere in un film di vampiri...eppure funziona!! Tutto questo nonostante il povero Popoca probabilmente non ha mai saputo neanche lontanamente chi fosse Gesù Cristo. In ogni caso il film finisce con il solito pippone moralista e la povera mummia sconfitta dopo neanche mezz'ora di partecipazione a quest'assurda pellicola. Tanto basta però alla Momia Atzeca per diventare un'icona irresistibile del cinema weirdo.
 

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