lunedì 18 luglio 2016

ESTA NOITE ENCARNAREI NO TEU CADÁVER

(Id. 1967)
Regia
Cast  , ,


Il personaggio di Coffin Joe creato dal regista underground brasiliano José Mojica Marins è stato a lungo relegato ai margini della cinematografia mondiale, vuoi per le tematiche esplicitamente nietzschiane proclamate dal malvagio becchino Ze do Caixo, vuoi per la generosa esposizione di sangue, sesso e violenza con cui venivano condite le numerose pellicole dedicate a questo negromante satanico, privo di fede religiosa, unicamente dedito alla ricerca dell'immortalità attraverso il sangue e la realizzazione del suo malvagio sogno di avere un figlio perfetto da una donna perfetta, a costo di numerose vite umane.

Tematiche deliranti ripetute fino all'ossessione tra una risata satanica e l'altra, Coffin Joe si presenta alla superstiziosissima gente del paese dove svolge i suoi macabri affari con mantello e cilindro, barba nera e sopracciglia lupine, uno sguardo che spesso rasenta il demenziale quasi quanto le lunghissime unghie finte che ostenta al suo passaggio, annunciato da una fuga di massa del popolo terrorizzato. Questo Esta Noite è il seguito del suo maggior successo À Meia-Noite Levarei Sua Alma e parte subito con titoli di testa deliranti e frenetici al punto da ricordare quasi Tetsuo, il capolavoro di Shinya Tsukamoto. Zè, aiutato dal deforme assistente Bruno (Jose Lobo) salva un ragazzino da morte sicura per poi rapire sei donne e torturarle con serpenti e tarantole per cercare la donna perfetta che gli darà l'immortalità attraverso il figlio perfetto. Zè la troverà grazie a Laura (Tina Wohlers) figlia del colonnello, ma una maledizione lanciata da una delle sue vittime gli impedirà di realizzare il suo folle progetto.

  
 Nonostante la povertà dei mezzi José Mojica Marins  è un regista eccentrico e visionario, con un grande gusto per la fotografia che, grazie ad un ottimo bianco e nero svolge la sua funzione in modo a dir poco eccezionale, rasentando lo straordinario nella parte in cui Zè sogna a colori un delirante inferno dove diavoli in tanga inforcano parti di uomini e donne sanguinanti appese al soffitto. Nel finale poi si assiste ad un vero e proprio bagno di sangue con Zè che massacra alcuni suoi aggressori a colpi di accetta nel cranio e con rasoi attaccati alle scarpe (Non vi ricorda un certo Ichi the Killer?) Riguardo ai contenuti, poi, quello che colpisce, è il costante accanimento nei confronti della religione, accanimento che raggiunge lo zenith nel finale quando il prete da una croce al becchino per impedirgli di essere linciato dai popolani incavolati. Zè dapprima la rifiuta ma quando finisce nelle sabbie mobili e gli scheletri dei suoi omicidi risalgono dalla palude capisce che Dio esiste anche se troppo tardi. Se cercate il delirio più assoluto ma cercate anche la qualità cinematografica di un grande regista sommerso, posso garantirvi che troverete tutto ciò in uno dei capitoli malati della folta filmografia di Coffin Joe, icona dell'horror da scoprire...con una risata!

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