lunedì 27 luglio 2015

TERRORE SULL'ISOLA DELL'AMORE

(Brides of blood 1968)
Regia ,
Cast , ,


Girato da una delle coppie di registi più weirdo del mondo  ovvero Gerardo de Leon e Eddie Romero, entrambi specialisti nell'accostamento mostri sanguinosi + belle fanciulle ignude, questo Brides of blood ci porta nei territori pruriginosi dell'exotic horror, negli splendidi scenari di un'isola nelle vicinanze di Bikini, dove fu provata la prima bomba atomica. In effetti la squadra di ricercatori capitanata dal dottor Henderson (Kent Taylor) e la vogliosa e prosperosa moglie Carla (Beverly Powers) ne trova di tutti i colori, scarafaggi preistorici, farfalle aggressive, granchi giganti e alberi con rami prensili che si agitano come serpenti nella foresta. Ma il clou della vicenda è l'orrendo mostro che fa a pezzi le giovani del villaggio, portate in dono alla creatura dagli indigeni terrorizzati.Dulcis in fundo  la squadra di occidentali incontra anche un avventuriero spagnolo  Esteban (Mario Montenegro) che vive isolato in una villa nella foresta pieno di servi nani.

In tutto questo il giovane Jim (John Ashley) salva dal sacrificio la bella Alma (Eva Darren) figlia del capovillaggio ed entrambi si rifugiano da Esteban, Carla intanto esasperata dalla freddezza del marito esce di notte a caccia di un maschio vero mentre noi ci godiamo le sue forme prosperose che litigano con gli alberi viventi. Il mostro è fatto di gommapiuma ed alla fine la sua trasformazione graduale è un tripudio di peli e bubbe appiccicate al corpo del malcapitato. Detto questo l'idea deve aver colpito anche il nostro Joe D'Amato  il quale dodici anni dopo realizza sulla falsariga Holocausto porno, anch'esso incentrato su un isola esotica ma con contenuti sessuali mooolto più espliciti. Questo film ovviamente risente della castità di quegli anni anche se i due director si spingono molto avanti nel mostrare quanta più carnazza possibile. In termini di splatter la fanno da padrone un pò di membra squartate ma spesso inquadrate da troppo lontano per offrire qualcosa di più all'immaginazione.


La fotografia è ottima ma i contenuti a tratti ristagnano sui vecchi clichè del bianco figo ed eroico mentre il povero indigeno è stupido anche se ha il cuore d'oro.
In defintiva un prodotto che si esprime nel weirdo più totale ma valevole per una serata dedicata ai tempi andati in cui ci si stupisce ancora di quanta immondezza veniva girata nel mondo (in questo caso la coproduzione è americanofilippina).
 

mercoledì 22 luglio 2015

IL RITORNO DEI POMODORI ASSASSINI

(Return of the killer tomatoes, 1988)
Regia
Cast , ,  


Rimane sempre un mistero il perchè in Italia risulti irreperibile il primo, storico, "Attacco dei Pomodori Assassini" mentre il suo seguito sia uscito straight to video con tanto di doppiaggio. Il motivo potrebbe attribuirsi alla presenza nel cast di un giovanissimo (e tamarrissimo) George Clooney, il quale, tanto per cambiare, fa la parte del galletto assatanato di sesso. In ogni caso "Return of the Killers Tomatoes" si presenta più ricco a livello di budget, con effetti e idee discreti e una certa leggerezza narrativa che lo rende gradevole al grande pubblico. Il regista John De Bello ci porta, stavolta, 25 anni dopo la grande guerra del pomodoro, dove i rossi ortaggi sono stati completamente banditi dalle tavole di tutti gli Stati Uniti, al punto che il pizzaiolo Clooney crea pizze con gli ingredienti più disparati per sopperire alla mancanza di salsa. In questo contesto il delirante Dottor Cancrena (il mitico John "Gomez" Astin ) trasforma pomodori di contrabbando in muscolose guardie ramboidi che formano un piccolo esercito. 

E' assistito da Igor che non è gobbo ma biondo e aitante (anche se un po scemo) che sogna di lavorare in televisione. E poi c'è la bella pomodora Tara che vuole salvare un pomodorino peloso come un peluche, frutto di un esperimento andato a male, e quindi fugge dalla villa del medico pazzo. Tara si rifugia dal giovane Chad, amico di Clooney, che non tarderà a scoprire strane caratteristiche della ragazza. Ad esempio che mangia fertilizzante e si lava con il concime, mangia solo carne (ovviamente non può essere vegetariana) e al suono del violino si ritrasforma in pomodoro. Il film è infarcito di battute al limite del sopportabile del tipo "non sei diventata Ketchup", inoltre De Bello tenta la carta del metacinema inserendo direttamente la troupe in qualche stacchetto sopratutto per risolvere i problemi di produzione attraverso una sponsorizzazione coatta di vari oggetti, estremizzazione di quanto accade realmente nello show business. Alla fine fa anche ritornare in auge i tre protagonisti del primo film, tre sciroccati vestiti rispettivamente da sub, paracadutista e il trasformista, ogni tanto la butta in caciara con apparizioni di cowboys, ninja e caricature del Santo Padre, Gheddafi, Michael Jackson e Carmen Miranda. 

L'umorismo, di bassa lega, tenta di intromettersi tra la Troma e il Trio Zucker - Abrahams-Zucker e qualche battuta l'azzecca pure, la storia poi si segue piacevolmente e l'atmosfera vintage anni ottanta è un balsamo per i miei occhi. Certo la mancanza dei pomodori giganti qua si sente, non bastano le citazioni da "L'invasione degli Ultracorpi", "Frankenstein" et similia a sopperire tale carenza. Di certo bisogna dare atto a De Bello di aver creato un mondo a parte, una versione originale e dissacratoria del cinema Sci-Fi d'epoca dove le nevrosi da guerra fredda vengono irrimediabilmente prese in giro da quei piccoli ortaggi rossi che allietano e insaporiscono le nostre tavole.

venerdì 10 luglio 2015

ATTACK OF THE KILLERS TOMATOES

(Id. 1978)
Regia
Cast  , ,  


Una donna guarda il foro di scarico del lavandino e grida terrorizzata: un topo? No Un Ragno? Neanche, un rosso, malefico pomodoro si agita nel lavello per poi rotolare sul pavimento in cucina, minaccioso, in direzione della sua vittima paralizzata dal terrore... Comincia così uno dei film più deliranti della storia del cinema, nato quasi per scherzo come corto in super8, Attack è diventato in pochi anni un vero cult in America, citato in numerosissimi libri di cinema, il film fu girato con pochi mezzi, attori dementi ed effetti speciali ridicoli (enormi pomodori di cartapesta che rotolano addosso alle persone), un omaggio alla fantascienza di serie B degli anni '50 e una metafora delle paure anticomuniste dell'america perbene, il film abbozza anche un tentativo di Musical con soldati che ballano e cantano (la Title Track è favolosa).
Alla sua uscita nelle sale, la pellicola ottenne anche un'insolita pubblicità gratuita fornita da un incidente di elicottero (fortunatamente senza vittime) che capitò durante le riprese e che fu inserito all'interno della storia beneficiando così di un effetto speciale aggiuntivo e casuale. L'opera di John De Bello viene citata anche nel famoso Mars Attack in cui Tim Burton prende in prestito il rimedio per distruggere i temibili mostri, ovvero una canzone (in Attack i pomodori muoiono sentendo la stonatissima "Puberty Love" di Ronny Desmond uno sconosciuto bimbetto improvvisato cantante). Attack of the Killers Tomatoes ha avuto tre seguiti "Return of the Killers Tomatoes", "Killers Tomatoes strikes back" e "Killers Tomatoes ate France" e costituisce una vera e propria saga cinematografica del trash con tanto di merchandising, riedizioni e videogames. Purtroppo non è reperibile in italiano, ma se capite un pò l'inglese e volete passare 80 minuti ammazzandovi di risate con i vostri amici, è il film giusto per voi!

venerdì 3 luglio 2015

LE NOTTI EROTICHE DEI MORTI VIVENTI

(Id. 1980)
Regia
Cast , ,  


Realizzato quasi simultaneamente a Porno Holocaust  utilizzando le medesime location e la stessa troupe, questo "Notti erotiche" ci presenta   un' ulteriore variante nella commistione di generi che ha reso celebre il nostro Joe D'Amato (Aristide Massacesi) vero maestro nel miscelare sapientemente  porno, horror e avventura all'interno di un plot narrativo dai toni grotteschi. Forse non il miglior D'amato dal punto di vista horror ma sicuramente uno dei suoi lavori più originali anche se, spesso e volentieri, la pellicola sfocia nel delirio narrativo più totale.
Il film parte all'interno di un manicomio criminale dove il protagonista Larry O´ Hara ( George Eastman  al secolo Luigi Montefiori, fedelissimo collaboratore di D'Amato oltrechè autore del soggetto) è rinchiuso, non si sa bene perchè. La cosa certa è che non se la passa male visto che, di nascosto, si incontra con la bella Dirce Funari per fornicare. La storia prosegue nei Caraibi dove il nostro è un marinaio che tresca con la  moglie di un ricco giocatore d'azzardo e assiste a spettacolini locali dove un'indigena stappa bottiglie di champagne con la vagina. L'architetto John Wilson (Mark Shannon emulo di John Waters) arriva sul posto incaricato di operare dei rilievi alla famigerata "Isola del gatto" che una multinazionale turistica americana ha acquistato per farci un club vacanze. Wilson se la spassa con due squillo che gli praticano un doppio blowjob (Ah! Che invidia!) e incontra Fiona (La Funari), puttana di lusso che si offre di accompagnarlo sull'isola. Intanto dal mare arrivano un paio di Zombi, giusto perchè il film è anche un horror e dopo 20 minuti di scenette hard si deve vedere anche un pò di sangue. Un morto vivente sgozza un pescatore mentre un altro, portato in obitorio tutto coperto di vermi, uccide il medico durante l'autopsia.
A questo punto Wilson contatta O'Hara per condurlo sull'isola, il povero Larry per tutto il viaggio si deve sorbire Fiona e l'architetto che strombazzano ogni minuto. Poi finalmente "Terra"! A riva i tre incontrano un vecchio nero ed una strana ragazza (Laura Gemser) dai modi misteriosi. Siccome Larry è simpatico, il vecchio gli dona una statuetta per proteggersi dai morti viventi mentre a Wilson, che crede di comprare tutto e tutti col denaro, verrà praticata l'evirazione a morsi dalla misteriosa ragazza e, di seguito, il suo cadavere sarà banchettato dagli Zombi. Gli ultimi minuti vedono Larry e Fiona inseguiti da un orda di zombi vestiti di stracci, lentissimi nei movimenti ma inesorabili nel risorgere da buche di sabbia. Dopo l'ecatombe finale a suon di statuette voo-doo, cadaveri bruciati e teste staccate a colpi di machete, i due si svegliano sulla spiaggia, vedono l'elicottero dei soccorsi quindi, ebbri di gioia, si concedono finalmente una scopatina in acqua. Si ritorna al manicomio dove ritroviamo Larry e Fiona che vengono bloccati dagli infermieri mentre copulano e qui apprendiamo che entrambi sono stati ricoverati perchè insani di mente e colpevoli unici della morte del povero Wilson. Finale con risate isteriche di Larry mentre viene trascinato via a forza nei corridoi dell'Istituto psichiatrico.
D'Amato opera come sempre con mezzi esigui, i trucchi infatti sono alquanto dozzinali e la sceneggiatura sa un pò di raffazzonato, come sempre però l'artigianato rende appieno il suo mestiere creando un miscuglio anomalo ma affascinante. Scene hard come sempre favolose (per chi ama il porno anni '70/'80), qualche buon momento di tensione e tante, tantissime scene cult. Una nota singolare va poi al libertinismo sfrenato che si respira in questo tipo di film, insomma sembrano tutti malati di ninfomania acuta (del resto è anche un film porno): voglio dire, possibile che uno, dopo aver visto uscire dalle tombe i morti abbia  ancora voglia di farsi una scopata?