venerdì 24 aprile 2015

THE ASTRO-ZOMBIES

(Id. 1968)
Regia
Cast , ,



Il cinema di serie zeta è un pò anomalo come passatempo ma ha i suoi accaniti ammiratori fra cui sono orgoglioso di includere anche il sottoscritto. E' un genere a parte, ammettiamolo, ma ci procura tanto piacere sopratutto quando si vedono alcuni titoli che sono punti di riferimento assoluti, tra questi  è obbligatorio annoverare anche questo Astro-Zombies, vero e proprio simbolo cinematografico del genere. Costato la miseria di 37.000 dollari, il capolavoro di Ted V. Mikels presenta tutti gli elementi puri del cinema di exploitation. Tettone succinte ammazzate dal mostro di turno, riprese di repertorio riciclate alla grande, attori e scene d'azione ai limiti dello staticismo, grandi idee e momenti che alternano il ridicolo e altri che rasentano tutta l'arte della celluloide. 

Qui siamo in piena spy story con una sceneggiatura a scomparti che alla fine quasi faticano ad unirsi tra loro. Attori simbolo del Z movie come Tura Satana e John Carradine completano l'opera in un tripudio di scene lentissime (almeno per come si concepisce oggigiorno l'entertainment cinematografico), attenzione quasi maniacale ai dettagli e raffazzonamento continuo tipico di chi i soldi per girare un film non li ha mai avuti. La fortuna/sfortuna di questo film merita del tempo, quei 90 minuti che ci mostrano il buon Carradine smanettare strani congegni usciti dalla Scuola Elettra, La dominatrice Satana, mai così spettacolare come in questo film, mentre interpreta una figlia del drago a caccia della formula segreta in compagnia di un pre-rasta e un gangster doc. I buoni, in questo film sono poco incisivi, si salva solo Joan Patrick per le spettacolari forme,  mentre i villain sono incredibili nella loro interpretazione romantica di un cinema scomparso. 

L'idea poi di un demone con la batteria nel cuore e il rifornimento energetico attraverso la luce di una pila è semplicemente geniale, con il cervello che viene animato da un interruttore della luce ed un assistente scienziato che dalle smorfie sembra Andy Luotto (giusto per fare un confronto all'italiana) tutto intento a molestare una giovane ballerina legata al letto. Segnalo inoltre l'insostenibile attesa della ragazza-esca, veramente inquietante mentre viene intervallata dal rumore di una goccia d'acqua. Finale con qualche eco splatter alla Herschell Gordon Lewis ed il solito buonistico happy end che si spegne nella mirabolante battaglia dei robottini giocattolo, spettacolare visione autorale che funge anche da incipit al film, magnifica allegoria di un mondo che cambia ed ha sempre più bisogno di nuovi  mostri per giocare.
 

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