sabato 3 gennaio 2015

ZARKORR! THE INVADER

(Id. 1996)
Regia
Cast , ,  



Prodotto dalla fabbrica di mostri di Charles Band, degno erede di Corman per quanto riguarda prolificità nella terra dei B-movie( purtroppo non con la stessa qualità) questo delirante monster-movie tenta, a suo modo, di rinverdire le gesta della mitica Toho production giapponese proponendo una sua versione personalizzata del Kaiju Eiga, il cinema delle creature giganti. A suo modo il film ne cattura totalmente lo spirito mettendoci dentro quell'ignoranza tipica di un determinato cinema per ragazzini, fatto di mostri troppo cresciuti giunti a noi da chissà dove per invaderci. Stavolta tocca al mostruoso Zarkorr, un mix tra i dragoni orientali e un tirannosauro, che parte subito a inizio film, sbucando da una montagna infuocata sotto lo sguardo attonito dei soliti testimoni fuggenti. 

Anche l'onorevole tradizione dei modellini in carta pesta di edifici e strade viene mantenuta, pur peggiorandone la resa al punto che, neanche i continui ralenty e le molteplici esplosioni riescono a farli sembrare veri. Per fortuna il regista Aaron Osborne, più noto come production designer che per le sue doti registiche (ma due anni dopo, da buon recidivo, girerà un altro monster movie intitolato "Kraa, The sea Monster"), la butta tutta in caciara, realizzando una quasi parodia dei monster movie, dove l'eroe di turno è un anonimo postino che viene designato come il salvatore della terra da una  specie di ragazzina in miniatura (ma con due tette enormi!) che gli spunta sul tavolo indicandogli che il mostro lo sta cercando. Il postino, da parte sua, cerca di raccogliere aiuti da una paleontologa televisiva e da un poliziotto stralunato. Inseguiti da polizia ed esercito, i tre vengono accolti da uno scienziato sciroccato che un sacco di domande imbarazzanti del tipo "Hai la ragazza?" - "No" - "Ah! Capisco, ti piacciono le prostitute!".

 Nel frattempo il prode Zarkorr prosegue la sua opera di distruzione tra ralenty lenti come la morte e urla da maiale sgozzato mentre distrugge modellini di città perennemente vuote. Tutta la parte spettacolare, per motivi di budget, viene raccontata dal solito delirante tripudio di telegiornali che hanno fatto la fortuna dei produttori cinematografici a corto di quattrini. Il finale si risolve frettolosamente, probabilmente anche gli autori si sono rotti un pò il cazzo! Finale con l'ennesima canzoncina rock dedicata al mostro, così per non farci mancare nulla!
 

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