mercoledì 22 ottobre 2014

THE MONSTER OF PIEDRAS BLANCAS

(Id. 1959)
Regia
Cast , ,

Lungo un costone roccioso affacciato sulla spiaggia di una sonnolenta cittadina chiamata Piedras Biancas vediamo, come prima inquadratura, un catino smerdolato afferrato da una zampa di mostro, clone non autorizzato del gill man di "Creature from the Black Lagoon", ovvero come riciclare il vecchio costume di uomo pesce e piazzargli sopra una maschera ancora più brutta, a metà tra un mastino napoletano e un bull dog paralitico che sputazza come un rubinetto ed emette un urlo che sembra una vecchia isterica. Fa talmente tenerezza con i suoi movimenti legati da zombie sifilitico che non poteva diventar altro che un cult weirdo del cinema exploitation.

Peccato solo che si veda veramente poco, per quasi tre quarti d'ora, infatti, seguiamo le vicende del vecchio guardiano del faro Sturges (John Harmon, sconosciuto attore televisivo che parteciperà successivamente al trashissimo Microwave Massacre) che ciondola in bicicletta per il paese, litiga con tutti e assilla la figlia tettona Lucy, fidanzata con un ragazzo che nelle prime scene sembra quasi ubriaco. Il vecchio Sturges crede nella leggenda di un mostro marino che chiama affettuosamente Eddie, a cui lascia da mangiare nello schifoso catino. Evidentemente alla bestiaccia non basta il pastone del vecchio, perchè comincia a far fuori la gente del luogo tra cui una bambina e il droghiere. Ad un certo punto lo vediamo spuntare (ma il mostro si vede dal petto in giù) chissà come in pieno centro con una testa decapitata in mano in una sequenza talmente improvvisa e breve che riesce quasi a shockare, la testa sarà poi trovata sulla spiaggia mentre un povero granchietto tenta di approfittarne finendo poi fucilato dagli ingrati villici. 

A capo dei paesani c'è il solito medico di guardia ed un vecchio che parla sempre con il sigaro in bocca e non si capisce cosa dice oltre ad avere un inquietante somiglianza con Andreotti. Il mostro si vede nella sua interezza verso la fine quando esce dal mare e assale il faro nel tentativo di rapire Lucy, ovviamente la sua silhouette emana weirdo da tutti i pori, le dita che si incurvano all'interno, il muso da mastino napoletano, gli strilli da scimmia con l'enfisema, peccato che tutto questo paradiso del trash duri pochi minuti, giusto il tempo, per il nostro eroe, di prendersi qualche fucilata ed essere scaraventato giù dal faro a gambe all'aria. Insomma se smaniate di vedere questo film solo per vedere uno dei mostri più ridicoli della storia (e non vedo altri motivi per guardarlo) tanto vale che vi vediate il trailer, che praticamente contiene tutto il finale e la totalità delle apparizioni di Eddie. 

Una curiosità: un mostro talmente iconografico non poteva che diventare a sua volta un'immagine punk ed infatti figura in bella mostra sulla copertina del disco "Back to Samoa" del gruppo Hardcore Punk "The angry samoans" del 1982. 



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