giovedì 15 marzo 2012

NUDIST COLONY OF THE DEAD

Id. 1991
Regia Mark Pirro
Cast Forrest J Ackerman, Bea Lindgren, Rachel Latt

Se non sapete chi è Mark Pirro vi basti pensare che uno dei suoi ultimi film si intitola Rectuma (clicca qui per vedere la nostra recensione) e parla di un enorme culo che terrorizza Los Angeles! Si, si avete proprio capito bene, due gigantesche chiappone in stile monster movie. Del resto il titolo di questa commedia horror musicale la dice lunga sullo stile "sobrio" del nostro filmaker. Eppure a differenza di altri, Pirro ci sguazza perfettamente nel trash e lo dimostra in quest'operina in stile tardo anni ottanta assolutamente divertentissima.

L'inizio vede un gruppo di nudisti, capitanati da una fintissima vecchia dalla pelle grinzo-gommosa e dalle tette penzolanti, che vengono processati a seguito della denuncia di una comunità di bigotti religiosi. Il processo si conclude con la chiusura del loro campo nudisti per cui la comunità naturista, per protesta compie un suicidio collettivo con la promessa di tornare a terrorizzare la comunità sotto forma  di zombie.

Detto fatto, cinque anni dopo un gruppo di giovani della comunità religiosa arriva nell'ex campo nudisti per passare una vacanza religiosa ma i morti viventi nudisti risorgono con l'intento di mmassacrare tutti e di vendicarsi. Girato in estrema povertà con una telecamera super 8, intervallato da momenti di musical sgangherati dove la coreografia sembra essere stata accidentalmente dimenticata, il film gode di canzoncine assolutamente irresistibili come "Kill Kill Kill All The Zealots", "The Zombie Rap" e la fantastica "It's An Inky Dinky Doo Dah Morning", personaggi fuori dalle righe come i due redneck che passano il tempo a giocare a strip pocker o il ragazzo predicatore che cita in continuazione versi della bibbia salvo poi morire con il libro sacro incastrato in gola, scene splatter degne di Hershell Gordon Lewis con bracci finti amputati, tronchi umani e teste decapitate che parlano ancora. Il tutto all'insegna del cattivo gusto, dell'impianto rozzo e della blasfermia costante, nonostante la bruttura generale, le recitazioni fuori dalle righe e la comicità di grana grossa, tutto è perfettamente contestualizzato, a dimostrazione che in mano a pazzi furiosi come il signor Pirro il cinema spazzatura ha ancora tanto da dire, in questo caso anche da cantare!



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