venerdì 17 febbraio 2012

BRIDE OF THE MONSTER

(Id. 1955)
Regia Edward D. Wood Jr.
Cast: Bela Lugosi, Tor Johnson, Tony McCoy

Chi ha decretato "Plan 9 from Outer space" come il più brutto film mai realizzato non deve aver visto quest'opera precedente del maestro Edward Wood Jr., una vera e propria aberrazione filmica realizzata quattro anni prima, la cui lavorazione è stata ampiamente documentata nel bellissimo "Ed Wood", affezionato omaggio di Tim Burton ad uno dei maestri del weirdo di tutti i tempi. Per rendersi conto della portata di questo capolavoro basti pensare alla scena finale dove Bela Lugosi, trasformatosi in un mostro butterato, finisce nella palude dove viene divorato dalla piovra gigante. Praticamente vediamo l'attore che si dimena come un matto muovendo da solo i tentacoli del polpo finto, rubato nottetempo nei Republic studios di Hollywood. Leggenda vuole che purtroppo la troupe si dimenticò di prelevare anche il motore del mollusco di gomma e che quindi Lugosi fu costretto a buttarsi in una pozza d'acqua gelida a simulare la lotta con la bestia finta. L'effetto finale, ormai entrato di diritto nel mito assoluto, è devastante, a questo poi si aggiunge un fulmine che colpisce la pozza e l'esplosione nucleare finale, mentre la polizia guarda sorpresa l'evento, come se fosse possibile osservare un fungo atomico a pochi metri di distanza! Ma la stessa scena del polipo si ripresenta ancora all'inizio e verso la metà del film quando anche il Prof. Vladimir Strowski, venuto dalla Russia per riportare a casa il diabolico dott. Vornoff, viene infilato in una stanza assieme al piovrone, qui però l'animale finto viene mosso con fili invisibili dando ancor più enfasi alla ridicolaggine generale.

 
Impagabile poi Tor Johnson, lottatore in pensione reclutato a basso costo da Wood nel ruolo di Lobo, ebete servo di Vornoff che cammina in punta di piedi con la bocca aperta in un'espressione totalmente stralunata. Ad un certo punto però Wood gli fa prendere in mano un cappellino d'angora che il gigante accarezza delicatamente, così tanto per esternare al mondo una delle manie del regista (quella dei maglioncini d'angora che si sommava al vizietto di vestirsi da donna).Lugosi recita qui il suo mitico monologo "Esiliato, disprezzato, costretto a vivere come un animale, la Giungla è la mia sola dimora, ecc. ecc." con tanto di manone che fanno quei movimenti ipnotici tanto cari all'attore ungherese che passa da espressioni tipo "ubriaco sorridente" a "incazzato gaudente" snocciolando dialoghi dal sapore delirante. Inizialmente intitolato "La sposa dell'Atomo", Bride of the monster fu uno dei pochi successi commerciali del regista che si presentò alla prima in abiti femminili, decretando così la fine del suo rapporto con Dolores Fuller, che qui appare in un breve ma prorompente cameo.

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